1)
SANTA CATERINA VALFURVA (attualmente non attive)
La valle che da Bormio risale lungo il corso del torrente Frodolfo,
termina con il paese di S. Caterina, che fino al secolo scorso si
chiamava Magnavacca. Proseguendo verso est la Valfurva è collegata
alla Valcamonica attraverso il Passo del Gavia, mentre a nord-ovest
si trova coronata dallimponente ghiacciaio dei Forni, patrimonio
naturalistico nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio
Santa Caterina è stata celebre per quasi tre secoli per la
sua acqua ferruginosa. Secondo alcuni storici lacqua ferruginosa
sarebbe stata scoperta alla fine del XVII sec.
Baldassarre Bellott, patrizio bormiese Rettore della Valfurva, scrisse
su di esse un trattato datato 1703. Egli scriveva: In un avvallamento
del terreno tutto rosso come autentica ruggine, ribolliva una polla
dacqua limpidissima, frizzante, di uno spiccato sapore metallico.....
Nei primi anni dell800 venne realizzata una piccola casupola
ottagonale a segnalare la presenza della sorgente minerale. Nel corso
degli anni la fama dellacqua di S. Caterina invogliò
il signor Clementi, albergatore e gestore della fonte, ad ampliare
più volte il suo stabilimento e ad avviare su larga scala lesportazione
dellacqua.
I numerosi gli studi effettuati da medici e farmacisti delle acque
cosidette acidulo-marziali mettono in risalto le virtù terapeutiche
di questa bevanda: azioni curative sembrano riguardare diverse affezioni
cardio vascolari, quelle del tubo gastrico-intestinale, del fegato,
dellutero e degli organi affetti da irritazioni flogistiche.
2)
LA FONTE DI S. APOLLONIA in Valcamonica
La fonte di S. Apollonia scaturisce in riva al torrente Frigidolfo
a 1994 m. sul livello del mare, nell Valle delle Messi a circa 4
km a nord da Ponte di Legno, nel Parco Nazionale dello Stelvio
Si tratta di una acqua fredda (8°C) minerale, bicarbonato-ferruginosa
in cui il ferro è lelemento caratterizzante. Per questo
lutilizzo della bevanda è associata alla cura delle
tipiche forme anemiche.
3)
LE TERME DI RABBI in provincia di Trento
Le terme di Rabbi, situate nella parte più settentrionale
del Trentino occidentale, nella valle percorsa dal Rabbies, nel
Parco Nazionale dello Stelvio, vantano come tante altre località
montane la prodigiosità delle proprie acque.
La data della scoperta dellacqua minerale di Rabbi è
intorno alla metà del XVII secolo.
Sullutilizzo benefico di queste acque sono testimonianza i
numerosi scritti di medici e fisici, come la monografia Nova
apparitio saluberris acidularum fontis in valle rabbii di
Cristoforo Passi datata 1671.Le prime strutture ricettive sorsero
alla fine del 1700 e nel 1800 venne costruito un vero e proprio
stabilimento idroterapico.
Le Fonti di Rabbi, lo stupendo regalo di Dio (admirandum
Dei donum) come riporta la vecchia iscrizione delle Fonti o come
dice la gente del posto lacqua forta, sono arrivate
ai giorni nostri preservate nella loro importante composizione chimica.
Si tratta di unacqua minerale, bicarbonato alcalina, ferruginosa,
ricca di acido carbonico libero.
Guarda la GUIDA alle TERME
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